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Die Hard – Un buon giorno per morire: trama, cast e curiosità del film con Bruce Willis

C’è anche Bruce Willis nel cast di Die Hard – Un buon giorno per morire in onda sabato 17 ottobre alle 21.20 su Rete Quattro. La pellicola del 2013 è il quinto capitolo della saga incominciata venticinque anni prima con Trappola di cristallo, primo episodio sulle gesta di John McClane (QUI un approfondimento ricco di curiosità e dietro le quinte sulla pellicola diretta da John Moore).

Die Hard – Un buon giorno per morire: trailer

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Die Hard – Un buon giorno per morire: trama

Bruce Willis ritorna a vestire i panni di John McClane, il suo ruolo più iconico, l’uomo comune che si scopre essere un eroe con le abilità e l’attitudine a rimanere sempre l’ultimo uomo sul campo. Questa volta, il poliziotto che non fa prigionieri si ritrova veramente nel posto sbagliato al momento sbagliato, dopo aver viaggiato fino a Mosca per aiutare suo figlio, Jack. Con la malavita russa alle calcagna e in corsa contro il tempo per evitare una guerra, i due McClane scoprono che i loro metodi contrapposti li rendono un team inarrestabile…

Die Hard – Un buon giorno per morire: cast

Bruce Willis (Pulp Fiction, La morte ti fa bella, Unbreakable – Il predestinato, Armageddon – Giudizio finale, The Jackal, Sin City) riprende le vesti di John McClane mentre Jai Courtney (Divergent, Unbroken, Felony, I, Frankenstein, Terminator Genysys, Suicide Squad, Spartacus – Sangue e sabbia) interpreta il figlio, John Jack McClane, Jr.

Accanto alla tenera famigliola – si fa per dire – si aggirano Cole Hauser (Pitch Black, Will Hunting – Genio ribelle, Attacco al potere – Olympus Has Fallen, Ti odio, ti lascio, ti…, Chase, Rogue) nel ruolo di Collins, Sebastian Koch (Le vite degli altri, The Danish Girl, Il ponte delle spie, Black Book) in quello di Yuri Komorov e la splendida Yuliya Snigir, che qui veste i panni di Irina Komorov.

Die Hard – Un buon giorno per morire: curiosità

Questo è il primo film della saga di Die Hard la cui sceneggiatura è stata scritta appositamente per essere un film della saga di Die Hard. Gli altri titoli, infatti, o erano adattamenti di libri oppure erano copioni pensati con altri protagonisti o altri contesti riadattati per la saga di John McClane.

La suoneria del cellulare di John è L’inno alla gioia di Beethoven, brano che era anche uno dei temi musicali di Trappola di cristallo.

La gang di russi, in realtà, non ha nemmeno un russo al suo interno perché gli attori sono serbi, ungheresi, ucraini o slovacchi.

Questa è la pellicola più breve dell’intera saga, nonché quella considerata peggio dalla critica specializzata.

Bruce Willis è l’unico attore a essere apparso in tutti i film del ciclo Die Hard.

La Guida di Mosca per idioti che John McClane si porta dietro nel film appare come se fosse scritta da tale Tom Karnowski, che in realtà è il produttore.

Die Hard – Un buon giorno per morire: recensione

Lontanissimo dai fasti dei primissimi capitoli ma probabilmente una pellicola che può colpire i vecchi fan della saga perché non mira a ‘espansioni commerciali’ del franchise ma a rendere felice lo zoccolo duro dei maniaci di Die Hard (come spiega benissimo questa recensione qui, che è probabilmente la più qualificata possibile), quest’ultimo capitolo delle avventure di John McClane è onesto e tutto sommato godibile ma decisamente non proprio indimenticabile (ed è sempre un gran peccato, quando si parla di sequel di opere prime che hanno fatto la storia. Ma tant’è). IMDb gli appioppa un’insufficienza piuttosto netta, un 5,3 su 10, mentre MyMovies è più clemente e gli assegna 2,21 stelle su 5, cioè quasi la sufficienza. TvZap si assesta su un 5,5 di stima per Bruce Willis, per il personaggio del figlio che tutto sommato funziona e perché si tratta di un film fatto (almeno parzialmente) col cuore, a prescindere dal risultato finale.

Fonte: Tvzap

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