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Giovanni Soldati, sul set con Stefania Sandrelli ‘basta uno sguardo’

La parola sintonia non è sufficiente: “tra noi basta uno sguardo, anche meno” dice Giovanni Soldati che è tornato sul set – primo ciak oggi proprio sotto la fontana della Minerva all’Università La Sapienza di Roma, quella che vulgata studentesca vuole non si debba mai guardare altrimenti non ci si laurerà, dirigendo la compagna di una vita Stefania Sandrelli. “Come diceva Bertolucci – un nome familiare per il figlio di Mario Soldati – Stefania basta toccarla sulla spalla e va. E’ tornato fortunatamente il momento di stare ancora insieme su un set, sceglierla per il ruolo mi è sembrato naturale ed è intensa più di sempre, si sta superando, è carismatica, dà sicurezza è un punto di riferimento per gli “, dice all’ANSA il regista, 67 anni. Nella Roma che pullula di set, messa a soqquadro in questi giorni dalle riprese adrenaliniche di Mission Impossible, su e giù per Monti, è cominciato il road movie L’uomo di fumo, 4 settimane tutte nel Lazio tra Roma e Sabaudia prodotto da Quality Film, Cinemusa in collaborazione con Rai Cinema e il sostegno della Regione Lazio . “I protagonisti sono due giovani talenti – dice Soldati “ancora ammalorato” come si autodefinisce zoppicando, reduce da una fastidiosa malattia ossea “e non è l’unica” – Selene Caramazza e Marco Valerio Montesano, oltre a Stefania e a Giorgio Borghetti”. Le strade cinematografiche di Soldati e Sandrelli si sono incontrate tante volte: con lei appena conosciuta ha debuttato nel 1984 come regista della miniserie televisiva I racconti del maresciallo con Arnoldo Foà. Poi il cinema con L’attenzione e La sposa americana, entrambi con la Sandrelli protagonista. E la tv, come la serie Mediaset Il bello delle donne, inizio anni 2000, ancora con Stefania. Ma parliamo di tanti anni fa: “pensare di tornare sul set diventa un po’ un’ossessione, ti ci svegli la notte pensando ad un film, immaginando scene. Ora che finalmente accade vivo un momento di euforia come da anni non capitava nella mia vita. Abbiamo letto insieme il copione scritto con Giacomo Scarpelli e Marco Tiberi, ciascuno ha fatto le proprie osservazioni, ora sul set potrei anche non esserci talmente siamo in linea”. La storia, che ondeggia tra giallo, romantico, detective, parla di una ragazza Silvia (Selene Caramazza), alla ricerca del padre e di un mistero angosciante e pericoloso che la madre che poi si scoprirà essere la nonna ha sempre cercato di nascondere fin quando l’incontro con il coetaneo Luca (Marco Valerio Montesano), appassionato di casi giuridici irrisolti non la porterà sulla via dell”Uomo di fumo. E di padri ne sa qualcosa Giovanni Soldati: “mio padre è la mia vita, ho imparato tutto da lui – racconta del grande scrittore e regista Mario – era un cervello fuori dal comune. A 93 anni non voleva rinunciare al fumo, ideo’ una macchina con timer che fumava al suo posto e gli dava l’illusione di fumare senza che fumasse, per dire il tipo. E poi grazie a lui sono cresciuto con Bertolucci, le nostre famiglie si frequentavano di continuo, quando sei accanto a persone del genere hai tutto”

Fonte: Ansa

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