Il nastro adesivo, compie 90 anni l’indispensabile scotch
Al cinema viene utilizzato per legare mani e piedi della vittima del killer di turno o per tappare la bocca al rapito, ci è indispensabile quando traslochiamo per sigillare le nostre scatole e mai, come in questi tempi di pandemia, se ne è fatto un uso smodato per delimitare il distanziamento sociale nei luoghi pubblici: è il nastro adesivo, un oggetto di cui non possiamo fare a meno e che non esisteva fino a 90 anni fa. A idearlo, secondo le fonti più accreditate, è stato l’americano Richard Gurley Drew nato nel 1899 e morto a Santa Barbara nel 1980. Drew era un giornalista ma, raggiunse la fama come inventore lavorando per la compagnia statunitense mondiale 3M, Minnesota Mining and Manufacturing Company, fondata nel 1902. E’ lui il padre dello ‘scotch’, creato negli anni 30 dall’ingegnosa mente di questo giovane ricercatore. All’epoca la 3M, nata come azienda mineriaria e che oggi è presente in tutto il mondo con 65 consociate in 71 Paesi e circa 91 mila dipendenti, produceva per lo più carta vetrata per la produzione automobilistica, che in quel periodo era in continuo sviluppo. Richard Gurley Drew, avendo a che fare con lavoratori che coloravano e operavano sulle carrozzerie, notò quanto fosse complicato per loro verniciarle senza sbavature e imprecisioni. Drew si rese conto quindi di quanto potesse essere utile l’applicazione di un nastro coprente nelle zone che non dovevano essere raggiunte dal colore, e di quanto fosse pratico che il nastro stesso si appiccicasse sulla superficie con la sola pressione della mano. Inizialmente venne applicata della colla su un nastro di carta, ma poi la produzione preferì il cellophane, anch’esso inventato da poco. All’inizio ci furono difficoltà a causa della quantità di colla da utilizzare sul nastro. La leggenda dice che il garzone di un’officina suggerì a Drew di riferire ai suoi capi di essere meno “scozzesi” sulla colla (in riferimento alla nominata tirchieria degli scozzesi) e di abbondare con essa, da qui l’origine del nome “scotch” associato al nastro. Messo in commercio il 27 maggio del 1930 negli Stati Uniti, il nastro adesivo arriva in Europa sette anni più tardi. Il primo prototipo utilizza colla da falegnameria e glicerina, materiale usato anche in cosmetica per le sue proprietà di resistenza ed elasticità.
La sua invenzione ha un successo incredibile, non solo a livello di produzione automobilistica: con la Grande Depressione, infatti, la gente cominciò ad utilizzare il nastro adesivo per risparmiare su riparazioni di vario genere. Durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra l’azienda inizia a produrre altri tipi di scotch.Nascono così i nastri bi adesivo, isolante, riflettente e resistente all’acqua, al freddo e al calore, il nastro adesivo per imballaggio, quello trasparente, il nastro da muro, il nastro adesivo telato e quello medico. Il progresso non ha cambiato di molto lo scotch che continua ad essere fabbricato quasi con le stesse caratteristiche di un secolo fa. E seppure per mesi non ci capita di utilizzarlo arriva il momento nell’arco dell’anno in cui nessuno può fare a meno del nastro adesivo: a Natale senza sarebbe impossibile preparare i nostri pacchetti regalo o allestire il presepe. Ecco perchè lo scotch, oggetto legato anche a momenti di gioia, ci fa simpatia.