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Mank, un film su sceneggiatura contestata di Quarto potere

(ANSA) – ROMA, 12 NOV – Non meraviglia troppo che dietro un
film come Citizen Kane (Quarto Potere), con il suo racconto di
solitudine e ricchezza, ci sia una storia vera altrettanto
metafisica, estrema, con al centro un uomo pieno di fascino,
talento e alcol come lo sceneggiatore Herman J. Mankiewicz.
    Dall’altra parte, quasi a contraltare, un genio allora
giovanissimo, Orson Welles, nel pieno del suo successo che
avrebbe co-sceneggiato insieme a Mankiewicz quel capolavoro. Ma
lo avrà scritto davvero? Questo l’interrogativo di MANK di David Fincher, su Netflix
dal 4 dicembre, film che mentre racconta in bianco e nero (la
fotografia è di Erik Messerschmidt) la Hollywood degli anni
Trenta e l’America in piena crisi economica, mostra anche, allo
stesso tempo, lo scatto di orgoglio di un uomo che di fronte a
un’opera scritta su commissione, decide solo alla fine di
volerla firmare nonostante un indispettito Welles. Da qui poi anche la beffa di un Oscar condiviso: quello
appunto per la sceneggiatura a Citizen Kane (unica statuetta
presa da questo capolavoro che correva per ben nove categorie e
anche unico riconoscimento dell’Academy ad Orson Welles).
    Ma chi era Herman J. Mankiewicz (interpretato da un Gary
Oldman da Oscar)? Critico di Broadway per il New York Times e il
New Yorker prima di approdare ad Hollywood nel 1926 divenendo
uno degli sceneggiatori più pagati prima alla Paramount e poi
alla MGM, era a fine carriera conosciuto nell’ambiente più per
il suo alcolismo che per le sue capacità letterarie.
    Orson Welles (Tom Burke) , invece, nel 1939, a soli 24
anni, aveva conquistato tutto il conquistabile e firmato un
accordo per scrivere, dirigere e produrre un film a sua scelta
con RKO Pictures. Welles puntò allora a fare un’opera ispirata
al Tycoon ultra miliardario William Randolph Hearst, personaggio che Mankiewicz aveva conosciuto in più di
un’occasione e poteva descrivere meglio di ogni altro. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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