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McQueen, 12 anni schiavo possibile anche grazie a Obama

(ANSA) – ROMA, 16 OTT – Il cinema “per me è come un romanzo,
porta in un differente spazio mentale”, e l’arte contemporanea “è come la poesia con le sue fratture e la sua capacità di
condensare le idee”. Così Steve McQueen, premio alla Carriera
della Festa del Cinema di Roma (insieme a Pete Docter, premiato
ieri) , nell’incontro ravvicinato con il pubblico moderato da
Antonio Monda, descrive le sue due grandi passioni artistiche.
    In circa un’ora di conversazione, il regista britannico ha
ripercorso temi e suggestioni dei suoi film e commentato titoli
che ama, come Zero in condotta di Jean Vigo e Rocco e i suoi
fratelli (il suo film italiano preferito) di Luchino Visconti. Venendo al suo più grande successo di pubblico e di critica,
12 anni schiavo (tre premi Oscar), per McQueen è stato possibile
realizzarlo anche grazie al fatto che “ci fosse Obama come
presidente degli Stati Uniti. La porta allora per film con
queste tematiche, non si era spalancata ma si era aperta. Prima
non si facevano film con protagonisti neri perché si pensava che
non rendessero al botteghino”. 12 anni schiavo “è costato 19
milioni e ne ha incassati oltre 200, abbiamo dimostrato come un
film così potesse funzionare anche dal punto di vista
economico”. McQueen ha scoperto i suoi due film del cuore,
Zero in condotta di Jean Vigo e Rocco e i suoi fratelli di
Luchino Visconti, da spettatore nei cineclub londinesi: “Il
percorso per andare a vedere un film fa parte dell’esperienza
cinematografica, anche per questo sono grato alla Festa del
Cinema di Roma, che ha deciso di andare avanti, riportando il
pubblico in sala”. Zero in condotta “mi ha fatto riflettere su
ciò che si è disposti a fare nella ricerca della libertà”,
mentre Rocco e i suoi fratelli “mi ha fatto capire, anche
grazie alla qualità materiale del film, la realtà della
passione, ti fa sentire ciò che si può arrivare a fare per
sopravvivere. E’ qualcosa di tangibile nel film, come la ghiaia
nelle mani. Poi mostra tutti i problemi legati alla
mascolinità”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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