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Scontro tra Titani: cast, trama e curiosità del film con Sam Worthington e Liam Neeson

Mercoledì 20 maggio a cominciare dalle 21.2o su Italia Uno va in onda Scontro tra titani, film del 2010 diretto da Louis Leterrier che vanta nel cast anche Gemma Aterton e Mads Mikkelsen, attori poi impiegati anche nel franchise di James Bond.

Scontro tra titani: trailer

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Scontro tra titani: trama

Una nuova rilettura molto pop e fracassona delle avventure di Perseo, eroe mitologico che per salvare la bellissima principessa Andromeda è costretto ad affrontare imprese di ogni genere e creature mostruose messe sul suo cammino da un iroso e capriccioso Zeus. L’eroe deve fronteggiare i peggiori mostri dei miti greci, dalla Gorgone Medusa al Kraken.

Scontro tra titani: cast

Il cast è numeroso e variopinto ma ne emergono davvero solo alcuni. Su tutti ovviamente il protagonista, ai tempi in clamorosa rampa di lancio Sam Worthington (Sotto corte marziale, Everest, Cake, Avatar, Manhunter: Unabomber), qui nel ruolo di Perseo. Al suo fianco il grande nome del cast Liam Neeson (Rob Roy, Schindler’s List – La lista di Schindler, Love Actually – L’amore davvero, Mission, Batman Begins, Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma), che veste i panni di Zeus, ma anche Ralph Fiennes (Schindler’s List – La lista di Schindler, Il paziente inglese, Red Dragon, La duchessa, Skyfall, Coriolanus), che interpreta Ade.

Assieme a loro si segnalano anche Gemma Arterton (Quantum of solace, La ragazza che sapeva troppo, RocknRolla, I love Radio Rock, Gemma Bovery, The Voices), che interpreta Io, e Mads Mikkelsen (Rogue One: A Star Wars Story, Doctor Strange, Casino Royale, King Arthur, Bleeder, L’ombra del nemico) che recita nella parte di Draco.

Scontro tra titani: curiosità

I sandali di Sam Worthington non sono sandali, appunto, ma scarpe della Nike dipinte come se fossero sandali. L’attore ha dovuto usare delle scarpe da ginnastica perché con dei sandali veri non avrebbe mai potuto eseguire alcuno stunt.

La lingua che parla Djinn è arabo.

Luke Evans interpreta Apollo ma in una produzione del 2011, Immortals, ha vestito anche i panni di Zeus.

Sam Worthington ha raccontato che l’idea originale era di fargli iniziare il film con i capelli lunghi, in modo che Perseo se li tagliasse solo durante le sue avventure ma l’intuizione è stata cassata e Perseo ha i capelli cortissimi tutto il tempo.

La Warner Bros. ha atteso di poter realizzare questo film per quasi venticinque anni, avendo rilevato i diritti per fare un remake dell’originale Scontro di titani (datato 1981) nel 1986.

Louis Leterrier, il regista, ha successivamente disconosciuto la paternità di questo film, dicendo che la scelta di lanciarlo principalmente sul mercato 3D non solo non gli apparteneva ma, anzi, gli era stata imposta dagli studios. Lui ha raccontato di essere sempre stato molto contrario.

Alcuni poster promozionali per l’edizione giapponese del film sono stati affidati alla matita del famoso mangaka giapponese Masami Kurumada, autore del manga Saint Seiya: I cavalieri dello zodiaco. L’idea del film, infatti, sarebbe nata al regista proprio dalla lettura del famoso fumetto, di cui si è dichiarato fan.

Il film in tutto il mondo ha incassato quasi 500 milioni di dollari.

Nonostante il successo al botteghino il film non è piaciuto alla critica tanto che nel 2010 è stato candidato ai Razzie Awards (che però non ha vinto).

Tra i mostri che vengono affrontati da Perseo troviamo anche il Kraken che appartiene però alla mitologia degli dei Nordici.

I Dijin sono creature mitiche del folclore arabo.

Scontro tra titani: la recensione

106 minuti di chiasso infernale, effetti speciali mastodontici, battute trascurabili e una trama sottile che a momenti diventa quasi invisibile. Si tratta di una pellicola che il grande pubblico può apprezzare per l’esuberanza visiva e per ottenere quasi due ore di evasione ma per i palati più fini il suggerimento è di rivolgersi altrove. IMDb valuta Scontro tra titani con un 5,8 che gratta solo la superficie della sufficienza mentre MyMovies lo boccia senza pietà assegnandogli 1,75 stelle su 5. TvZap è più clemente e pensa che il 6 non sia un regalo ma un attestato di stima per chi ha realizzato gli effetti speciali.

Fonte: TV Zap

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