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Venezia: Om Devi, in Vr rivoluzione donne nell’India di oggi

(ANSA) – ROMA, 08 SET – Un viaggio a 360 gradi nell’India
di oggi, attraverso lo sguardo di tre donne che si battono per
l’emancipazione femminile, affermando, nella vita privata e nei
loro luoghi di lavoro, il diritto alla vita, l’indipendenza
economica, la parità di diritti e il libero accesso alla
conoscenza. E’ quanto mette in scena il documentario Om Devi:
Sheroes Revolution di Claudio Casale l’unica opera italiana nel
concorso di Venezia Vr, Sezione della Mostra del Cinema
dedicata alla realtà virtuale .
    Nell’esperienza immersiva in Vr incontriamo le protagoniste: Anjali, una ginecologa nel più grande ospedale pubblico di
Varanasi, del tradizionalista Stato indiano dell’Uttar Pradesh.
    Segue le sue pazienti come medico e le sprona a diventare
indipendenti dal punto di vista economico, aprendo a proprio
nome un conto in banca, all’insaputa dei familiari. Shabam è una 28enne sopravvissuta a un attacco con l’acido quando ne
aveva 16. Dopo sette anni di clausura casalinga, nei quali
Shabnam ha conosciuto la vergogna, il dolore e la rabbia,
pensando di essere l’unica donna al mondo ad aver subito questo
attacco, ha reagito e ora lavora in un’associazione che impiega
esclusivamente donne vittime di attacchi con l’acido in un
caffè-ristorante, lo Sheroes Hangout. C’è infine la 20nne Devya
Arya ;che vive e studia da quando ha nove anni in un monastero
per sole donne a Varanasi. Si prepara a diventare una
sacerdotessa, e sta per iniziare il dottorato all’università
per poter essere un’insegnante di Sanscrito. Per lei il diritto
alla conoscenza gratuita e senza distinzione di genere e di
status è la base per una società giusta ed equilibrata.
    Om Devi: Sheroes Revolution, (Prodotto da Sibilla Film con
Kautilya Society Varanasi Heritage Foundation e AlteraWide) ;nasce “dal desiderio di vedere, comprendere osservare pezzi di
questa nuova storia indiana – spiega il regista – di cui Anjali,
Shabnam e Devya Arya sono interpreti e protagoniste, in un’India
che cambia e ogni giorno cerca il suo punto di equilibrio in
tema di diritti civili, e dove mito, religione, storia e
antropologia si mescolano senza soluzione di continuità”.
    (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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