‘Tornare’, l’Amarcord di Cristina Comencini
‘Tornare’ di Cristina Comencini sta per tornare indietro nel tempo verso gli anni dell’infanzia e della giovinezza. Così, non a caso, la protagonista dell’ultimo film della regista si fa in tre. Non solo Giovanna Mezzogiorno nei panni di Alice, ma anche altre due attrici, Beatrice Grannò (Alice ragazza) e Clelia Rossi Marcelli (Alice a dieci anni). Insomma in una Napoli anni Novanta dove approda la cinquantenne Alice, rientrata dall’America, si viaggia nel tempo, nella propria personale memoria ed è proprio il tempo il vero protagonista di questo film (“noi non facciamo altro che raccontare il tempo dentro di lei”).
Motivo del ritorno in Italia di Alice, come si vede in ‘Tornare’, già alla Festa di Roma e da oggi disponibile on demand (su Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Google Play, Infinity, CG Digital, Rakuten TV), la morte del padre, ufficiale di marina americano di stanza a Napoli. Alice si ritrova nella casa di famiglia disabitata con la sorella (Barbara Ronchi) e scopre, a poco a poco, che ci vive una ragazza giovane e bellissima che altri non è che se stessa da giovane. Con lei inizia un dialogo con il suo stesso passato e anche il legame con Mark (Vincenzo Amato), uomo gentile incontrato alla commemorazione del padre. Alice, come in un lungo e struggente Amarcord, rivede poi se stessa da bambina e lentamente in lei monta il ricordo, prima confuso e poi sempre più netto, di una violenza subita nell’infanzia che ha lasciato dentro di lei tanto dolore e un trauma reale. “Con Alice ho messo in scena una memoria disordinata, non lineare. Questo è il mio film più libero, alcuni lo ameranno altri no – ha detto la Comencini alla Festa di Roma -. Alla protagonista si apre un mondo nuovo, intrigante, pericoloso in cui si intravedono squarci del suo passato e la sua esistenza”.
Ma la regista, da sempre molto sensibile ai temi femminili, non ci sta quando le si chiede come mai nel suo film ci siano soltanto uomini cattivi: “Finalmente questo è un film di donne in cui si raccontano le donne – dice con forza -. Non siamo in un western dove le donne preparano solo piatti di fagioli”. Giovanna Mezzogiorno, tornata a lavorare con la Comencini dopo 14 anni, ovvero dopo ‘La bestia nel cuore’ si è detta onorata: “Ho trovato ‘Tornare’ un film intenso ed è stato poi bello ritrovare nella mia vita Cristina dopo che entrambe abbiamo attraversato tante cose che ci hanno da una parte fortificato e, dall’altra, indebolito. È un film che alla fine tocca davvero tutti. A chi non piacerebbe entrare in contatto con la propria adolescenza? Mi ricordo che a quell’età ero piuttosto odiosa. Oggi ho due figli maschi e devo ammettere che sono un po’ preoccupata per quello che sta succedendo nel mondo tra uomini e donne”.