Cancellazioni e critiche a Disney+: cosa è successo?
In un modo inaspettato, l’app Disney+, uscita a metà marzo, non sta avendo il successo sperato.
Gran parte delle critiche sono nate nell’ultimo periodo, a causa di un’apparente “propaganda LGBTQ” promossa da parte della Disney.
A farsi portavoce di questa protesta è Costanza Miriano, giornalista cattolica di Rai Vaticano, che critica aspramente la “condanna sociale contro chi esprime un pensiero non allineato sull’argomento“.
E non è l’unica.
Molte petizioni sono nate su internet, di cui l’ultima è intitolata “Firma contro l’indottrinamento gender dei bambini targato Disney“.
Se Disney stia cercando di “indottrinare i bambini”, questo non lo sappiamo.
Ma non potrebbe essere, invece, che Disney stia cercando di spiegare ai bambini che siamo tutti uguali, tutti ugualmente importante e tutti dello stesso valore?
Non sarà forse che Disney voglia far passare il messaggio che non importa che il protagonista sia gay o etero, ma l’importante sono le sue gesta e i suoi comportamenti giusti e leali?
Non può essere che Disney voglia solo un futuro in cui siamo tutti uguali?
A questo punto, a molti viene da pensare che i veri adulti siano proprio i bambini, e che i grandi dovrebbero crescere ancora un po’.
Musica, film, tv, tanti libri e tanto caffè. Classe ’96, uno degli ultimi anni del millennio, l’anno di Ron e Tosca, “vorrei incontrarti fra cent’anni”. La mia filosofia? “Vivi la tua vita come vuoi, e non come vorrebbero gli altri!”