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Carpentieri e Serraiocco ‘migranti’ in Io sto bene

(ANSA) – ROMA, 15 OTT – “In Italia non ci torno più”. E’ la
frase che il regista a Donato Rotunno, lussemburghese di origini
italiane si sente dire spesso dai giovani italiani che decidono
di cercare di costruirsi “un’ipotesi di vita e futuro migliore
all’estero”. Un senso di spaesamento che il cineasta esplora in
Io sto bene, racconto tra passato e presente dell’incontro
nell’oggi fra due migranti di generazioni diverse: l’anziano
Antonio (Renato Carpentieri), arrivato dall’Italia in
Lussemburgo negli anni ’60, rimasto vedovo e ormai in pensione
e Leopoldina detta Leo (Sara Serraiocco), giovane, talentuosa e
ribelle dj (spicca la bella colonna sonora di Massimo Zamboni),
il cui sogno di farsi un nome all’estero inizia seriamente a
complicarsi.
    Un percorso di costruzione di fiducia reciproca, sorprese e
confronto con le proprie scelte, che si alterna ai flashback
sulla giovinezza di Antonio (Alessio Lapice), partito con il
cugino e il suo migliore amico (Vito Nastri e Maziar Firouzi)
per andare ‘alla Germania’ come si diceva allora, e finiti in
tre Paesi diversi. Per Antonio, la vera apertura a quel mondo,
all’inizio molto difficile da comprendere arriva quando incontra
l’indipendente Mady (Marie Jung). Tuttavia il giovane uomo
commette un errore difficile da perdonare.
    “Mi sembrava importante fare un film contemporaneo su quello
che è successo ieri, continua ad accadere ancora oggi e che
forse continuerà domani. Un incontro fra generazioni, ognuna con
il suo bagaglio di storia” aggiunge Rotunno, che ha realizzato
il film con una coproduzione Lussemburgo – Belgio – Germania –
Italia. Per Sara Serraiocco, Leo “è una ragazza alla ricerca
della propria identità. Vuole affermarsi, spera di incontrare
persone che possano capirla e aiutarla. L’incontro con il
personaggio di Carpentieri le fa capire che non è sola –
sottolinea -. Lei è senza punti di riferimento, e questo è un
aspetto che caratterizza la nostra generazione. E’ come un
animaletto coraggioso, combattivo e testardo”. Sul set “si è
creata subito una grande empatia fra tutti – aggiunge l’attrice
-. Poi è stato un onore poter recitare con una grande come
Carpentieri”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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