Chiara Ferragni agli Uffizi, la risposta di Fedez alle polemiche: “Solo perché è lei”
Fedez risponde sulle sue storie Instagram alle polemiche scatenate dalla visita privata di Chiara Ferragni agli Uffizi a seguito di un servizio fotografico.
“Non è la prima volta che vengono ambientati degli shooting per la moda in luoghi d’arte. Perché non vi siete indignati prima? Tre giorni fa è uscito un video bellissimo di Mahmood girato al Museo Egizio: ditelo che ve la prendete solo perché è Chiara Ferragni”, dice il rapper. “Se la profanazione – ha continuato – consiste nel fatto che mia moglie abbia una foto che ha gli Uffizi per sfondo, volevo dire che qualsiasi turista fa questa cosa. Se è un pronlema parliamone”.
La celebre imprenditrice digitale, in Galleria per un photoshoot, ha voluto concedersi un tour del museo, alla scoperta dei suoi tesori d’arte. Accompagnata dal direttore Eike Schmidt, ha molto apprezzato i dipinti di Botticelli: non solo le superstar Venere e Primavera, ma, soprattutto, Le storie di Giuditta, e L’adorazione dei Magi con autoritratto dell’artista. Ferragni è poi rimasta incantata ad ammirare le migliaia di conchiglie di madreperla che adornano il soffitto del cuore più antico degli Uffizi, la Tribuna del Buontalenti; ed anche la statuaria ha molto colpito la sua attenzione, in particolar modo la scultura del Laocoonte realizzata da Baccio Bandinelli e l’antico marmo romano del Doriphoros Policleto.
View this post on Instagram
Ieri ed oggi … I canoni estetici cambiano nel corso dei secoli. L’ideale femminile della donna con i capelli biondi e la pelle diafana è un tipico ideale in voga nel Rinascimento. Magistralmente espresso alla fine del ‘400 da #SandroBotticelli nella Nascita di #Venere attraverso il volto probabilmente identificato con quello della bellissima Simonetta Vespucci, sua contemporanea. Una nobildonna di origine genovese, amata da Giuliano de’Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico e idolatrata da Sandro Botticelli, tanto da diventarne sua Musa ispiratrice. Ai giorni nostri l’italiana Chiara Ferragni, nata a Cremona, incarna un mito per milioni di followers -una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social – Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’istantanea del nostro tempo. 🌍ENG: Beauty standards change in the course of time. The female ideal of a blonde- haired woman with diaphanous skin is a very common beauty model in the Renaissance. Masterfully expressed by the Florentine Sandro Botticelli in The birth of Venus maybe portraying the face of one of his contemporary, Simonetta Vespucci. A beautiful noble woman, of Genoese origin, beloved by Giuliano de’ Medici, the younger brother of Lorenzo the Magnificent ; she was so worshiped by Sandro Botticelli that she became his muse. Nowadays, Chiara Ferragni, born in Cremona, embodies a role model for millions of followers – a sort of contemporary divinity in the era of social media – The myth and the story of Chiara Ferragni, argued by harsh critics and supported by faithful fans, is a real sociological phenomenon that involves millions of supporter worldwide and it can undoubtedly be considered a snap-shot of our time.
A post shared by Gallerie degli Uffizi (@uffizigalleries) on Jul 17, 2020 at 12:09am PDT
“Ieri e oggi…”. Ieri, la Venere del Botticelli; oggi, Chiara Ferragni. Questa sorta di paragone azzardato su Instagram dagli Uffizi- con uno scatto che ritrae l’influencer davanti al capolavoro- non è piaciuto a tutti. “I canoni estetici cambiano nel corso dei secoli. L’ideale femminile della donna con i capelli biondi e la pelle diafana è un tipico ideale in voga nel Rinascimento. Magistralmente espresso alla fine del ‘400 da Sandro Botticelli nella Nascita di Venere attraverso il volto probabilmente identificato, con quello della bellissima Simonetta Vespucci, sua contemporanea. Ai giorni nostri l’italiana Chiara Ferragni, nata a Cremona, incarna un mito per milioni di followers, una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social. Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’istantanea del nostro tempo”. Lo storico dell’arte Tomaso Montanari, ad esempio, non è andato leggero. Chiamato in causa sul senso di “questo tipo di comunicazione”, ha scritto un tweet al veleno puntando il dito contro il direttore Eike Schmidt: “Immondizia. E non per colpa della Ferragni, che fa il suo lavoro. Ma della direzione degli Uffizi, che invece non lo fa”.
Fonte: Tvzap