Coronavirus, riaprono parrucchieri ed estetisti, le regole da sapere
Niente piu’ lettura delle riviste di gossip mentre si aspetta di fare la piega, shampoo obbligatorio, aree d’attesa all’esterno dei saloni, come fossero dehors di un bar. E ancora, due metri di spazio tra una postazione e l’altra e orario prolungato, con possibilita’ di aprire anche la domenica e il lunedi’, giorno quest’ultimo da sempre consacrato al riposo della categoria. L’Inail e l’Istituto superiore di sanità hanno messo a punto le linee guida per parrucchieri ed estetisti; regole di carattere generale approvate dal Comitato tecnico scientifico che riguardano un settore considerato a rischio “medio-alto” e che coinvolge circa 140mila imprese e 260mila addetti. Dopo il lockdown hanno riaperto lunedi’ 18. Per razionalizzare gli spazi interni e consentire il distanziamento sociale, sottolineano gli esperti, bisognera’ “favorire la realizzazione di aree di attesa” per i clienti “anche all’esterno dei locali, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga”. L’Inail indica poi tutta una serie di “misure organizzative generali”: si va dalla prenotazione obbligatoria (fase in cui vanno “predeterminati i tipi di trattamento richiesti”) alle barriere di separazione tra le varie aree, dalla previsione di una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni all’eliminazione di “riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale”. I trattamenti “di taglio e acconciatura devono necessariamente essere preceduti dal lavaggio dei capelli”. Dovra’ inoltre essere presa la temperatura ai clienti, consegnata loro una “borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personale”, privilegiare i pagamenti con bancomat e sistemi contactless. Sia per i clienti che per i dipendenti e’ ovviamente previsto l’obbligo di mascherina (per i lavoratori anche di guanti in nitrile e schermi facciali) e vanno utilizzati grembiuli e asciugamani monouso, cosi’ come bisogna sanificare le postazioni e gli strumenti dopo ogni trattamento e predisporre dei dispenser con soluzioni igienizzanti. Gli esperti entrano anche nei rapporti sociali tra cliente e titolare o dipendente del negozio. E’ necessario, scrivono infatti, “privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili”. Un capitolo del documento tecnico e’ dedicato agli estetisti, settore dove gia’ sono in uso “misure di prevenzione del rischio da agenti biologici”. Ma questo non basta: per i trattamenti del viso che richiedono l’uso di vapore, spiegano gli esperti, si dovranno prevedere operazioni alternative e in ogni caso potranno esser fatti solo in locali separati. Dovranno inoltre rimanere chiuse saune, bagno turco e vasche idromassaggio e vanno pulite e disinfettate tutte le superfici della cabina estetica ad ogni cambio di cliente. Per i lavoratori e’ previsto l’uso delle mascherine Ffp2 e ffp3 e non di quelle chirurgiche, oltre alle maschere protettive o visiere