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Cucine ‘fantasma’, il nuovo trend sull’onda del food delivery

Dagli incontri conviviali attraverso il cibo al boom delle ghost kitchens, le cucine in cui si preparano piatti da consegnare a domicilio: il mondo del social eating e dunque dell’home restaurant incrocia il food delivery e si evolve, ulteriore declinazione di un settore, quello della ristorazione, in pieno sommovimento accelerato dalla tecnologia e dalla contingenza della crisi per la pandemia.
Il social eating è una branca della sharing economy: unisce tecnologia e cultura culinaria aprendo a prospettive di convivialità nuove ed impensabili prima dell’avvento del web. Partendo dall’assunto che il cibo è da sempre sinonimo di convivialità, grazie alla tecnologia la semplice preparazione di un pasto può diventare occasione unica di incontro e condivisione, ma anche di guadagno per l’organizzatore dell’evento realizzando così tutti i presupposti della sharing economy.

Espressione del social eating è un home restaurant: uno spazio, normalmente privato, che grazie all’iniziativa e l’intraprendenza di chi ama cucinare diventa luogo d’incontro occasionale per chi ha interesse a condividere ricette, sapori autentici e specialità oltre che sperimentare una nuova occasione di socialità, sottolinea Gaetano Campolo, imprenditore di Reggio Calabria che ha brevettato il marchio Home Restaurant Hotel e che con il format tv Experience in onda sul canale 68 del Digitale Terrestre ha avvicinato gli spettatori al mondo dei cosiddetti Homers. Ultimamente alla formula dell’invito a gustare le ricette in casa del cuoco, l’home restaurant, si sta affiancando la preparazione di specialità nella propria cucina da consegnare poi a domicilio (Cucina e Consegna). E non è l’unico esempio. Volendo inquadrare storicamente il nuovo trend, si tratta di un’evoluzione del catering, primo esempio di consegna di cibo a domicilio seppure in un ambito di eventi e certo non si usava ordinare, almeno fino a pochi anni fa, via app e web.

Durante il lockdown, come è noto, tutto il food delivery, la consegna di cibo (come anche di spesa alimentare e in genere di ogni cosa, farmaci compreso) è esploso e secondo gli analisti sarà una delle ‘eredità’ della pandemia. Anche molti ristoranti, che stanno faticando a riaprire al pubblico, mantengono in attività le cucine per consegnare a domicilio come è stato fatto nei giorni della quarantena. Le cosiddette ghost kitchens, le cucine fantasma, ossia strutture per cucinare che producono cibo solo per la consegna, senza aree per mangiare sul posto o dedicate ai clienti, potrebbero creare un’opportunità globale di $ 1 trilione di dollari entro il 2030, secondo l’analisi Euromonitor di luglio 2020, che considera questo settore parte in accelerazione di un nuovo ecosistema in cui rientrano anche i virtual restaurants, ristoranti virtuali di marche alimentari che esistono solo online senza luoghi fisici.

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