GFVip, Antonio Zequila attacca Sossio Aruta: “Spero tu vinca, così paghi alimenti”
Acceso faccia a faccia, nel corso della finale del Grande Fratello Vip tra gli eliminati della semifinale Antonio Zequila e Licia Nunez e il finalista Sossio Aruta.
Nel corso dell’ultima settimana Sossio è stato vittima di uno scherzo ordito da Patrick: Antonella Elia e Paola Di Benedetto gli hanno fatto credere che Zequila fosse ancora in gioco. La faccia di Sossio, alla notizia, era un maschera di disappunto.
In studio, Zequila ha lanciato una doppia, sgradevole, accusa a Sossio: una squalifica di 8 mesi che il calciatore ha scontato durante la sua carriera, finendo a giocare dai professionisti ai dilettanti a causa di una rissa in un campo da calcio.
Sossio si è difeso, e poi ha accusato Zequila: “Stai a rosicà mutanda, io sto in finale e tu stai a casa”
Al che Zequila ha sferrato il secondo attacco: “Spero che vinci così paghi gli alimenti a tua moglie”.
Contrariatissimo, Sossio ha chiarito: “Ho attraversato un momento buio poi ho saldato”. E Zequila ha dovuto ammettere: “Ho letto un articolo del 2017”.
Signorini ha preso la parola per difendere Sossio: “Lo dico io, perché lui non lo dice: la mattina si alza anche alle quattro per andare a scaricare le verdure, bisogna riconoscere a quest’uomo questo merito.”
Anche Licia Nunez è arrabbiata con Sossio Aruta, accusandolo di presunte esternazioni omofobe che, però, non ci sono state: “Ti sei riferito al mio mondo quale mondo il mondo gay è lo stesso di Signorini”.
Pupo osserva: “Hai visto la differenza tra quelli nella Casa e quelli in studio che rosicano!” e poi ha rimproverato Zequila: “Mi hai chiamato nano. Hai questa abitudine di criticare le persone per la forma fisica. Patrick ciccione, Pupo nano. E Signorini?” “Bellissimo!” ha risposto Zequila.
Più tardi, di fronte alla lettera dei figli, Sossio ha ancora inveito contro Zequila: “Ti devi vergognare, non puoi parlare perché non sei un genitore, non si mette in cattiva luce un papà” ma Signorini lo ha ripreso: “Non dire a nessuno ‘non puoi caire non sei un genitore’ perché spesso chi non lo è soffre”