In guerra per amore, il patto Usa mafia nel film di Pif con Miriam Leone: trailer, trama e cast
Venerdì 24 aprile alle 21.20 Rai 3 ripropone In guerra per amore, secondo film da regista per Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, che ci fa un ripasso di storia moderna ricordandoci che gli Americani ebbero un ruolo preciso nel legittimare la mafia in Sicilia e, di conseguenza, in Italia. Nel cast, con lui, anche Miriam Leone.
In guerra per amore, la trama e il cast
Arturo (Pif), lavapiatti che vive a New York, si innamora di Flora (Miriam Leone), figlia del proprietario del locale in cui lavora. Anche lei lo ama, ma è promessa sposa del figlio di un importante boss di New York. Così, per poterla sposare, Arturo ha un’unica possibilità: ottenere il sì del padre dell’amata, che vive in un paesino siciliano. L’unico modo per lui di raggiungere l’isola sarà arruolarsi nell’esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia. Ad aiutare Arturo ci sarà il tenente Philip Catelli (Andrea Di Stefano): sarà lui a denunciare il pericolo del patto tra mafia e forze americane e a far aprire gli occhi all’ingenuo lavapiatti newyorkese.
In guerra per amore, le curiosità
Pif ha dedicato la pellicola ad Ettore Scola: “Sarebbe stata la prima persona a cui lo avrei mostrato, ne abbiamo parlato mentre giravo, aveva intenzione di venire sul set. Non voglio passare per l’esperto di Scola perché l’ho conosciuto l’ultimo anno della sua vita, però quell’anno è stato come se valesse 20 anni”.
La pellicola può essere considerata una sorta di prequel della sua opera prima La mafia uccide solo d’estate del 2013.
In guerra per amore è stato girato principalmente ad Erice con alcune scene realizzate alle saline di Trapani e alla Scala dei Turchi.
All’interno del film viene reso omaggio al celebre fotografo Robert Capa che a Sperlinga scatto una delle sue foto più famose.
I protagonisti del film si chiamano Arturo Giammarresi e Flora Guarneri come anche in La mafia uccide solo d’estate.
Donkey flyin’ in the sky è cantatao dalla cantautrice Thony.
In guerra per amore, recensione
In guerra per amore, che per Mymovies merita un bel 2,7 su 5 e dal punto di vista della ricostruzione qualche critica l’ha ricevuta, non tradisce la natura dell’artista, da sempre incline a far riflettere senza negare la possibilità di strappare qualche risata: c’è la leggerezza da commedia, ma anche la denuncia di quel patto infame tra alleati e mafia dopo lo sbarco in Sicilia nel 1943. Così ha spiegato il regista:
Il documento Scotten non è troppo conosciuto, ma neppure così segreto. Ed è un testo che racconta con lucidità la storia della mafia. Il problema era allora mettersi d’accordo o combatterla, fu scelta la prima ipotesi, una cosa che ha effetti ancora oggi. Al cinema, comunque, di questo patto non si era mai parlato e spero che il tema susciti un dibattito. Quello che raccontiamo è inattaccabile. Un esempio: il governatore della Sicilia Charles Poletti, neoeletto dopo lo sbarco e responsabile degli affari civili e militari, trasferitosi a Napoli aveva come braccio destro Vito Genovese. Alcune fonti poi dicono che Vito Ciancimino aiutava lo stesso Poletti come traduttore a Palermo.