Lele Mora su Berlusconi: “Il re si ritrovava solo con i suoi soldi”
“Dopo le condanne giudiziarie, ho fatto volontariato per due anni mentre ero in affidamento ai servizi sociali nella comunità Exodus di don Antonio Mazzi. Aiutavo la mensa dei poveri della Chiesa ortodossa e la onlus Pane quotidiano. Sto mettendo in piedi un centro di ippoterapia per bimbi Down. Fare del bene è l’unica cosa che mi riempie di gioia”. Lo racconta a Italia Oggi l’ex agente di spettacolo Lele Mora, in una lunga intervista autobiografica nella quale accenna anche alla depressione e al tentativo di suicidio in carcere dove “dovrebbero andare solo gli assassini, i pedofili e i mafiosi”.
Lele Mora parla anche di Fabrizio Corona, descrivendolo come “molto furbo. Non intelligente, ma brillante. Affetto da smania di protagonismo e bramosia di denaro. Gli regalai otto auto di lusso, l’ultima una Bentley, e gli diedi i soldi per comprarsi l’appartamento di via De Cristoforis a Milano, poi sequestratogli dalla magistratura. Gli ho voluto molto bene, lo consideravo un figlio adottivo”. Di Berlusconi, Mora dice che “aveva la mania delle cene tricolori. Dall’antipasto pomodoro, mozzarella, basilico al gelato pistacchio, limone, fragola. Mai il secondo. Con lui si rideva e si scherzava. Andati via i cortigiani, di notte il re si ritrovava da solo con i suoi soldi. Mi pare umano che cercasse di svagarsi. Ma non si è mai permesso di chiedermi il numero di cellulare di una ragazza. Mi diede 3 milioni di euro. Per non farmi fallire. La metà se la trattenne Emilio Fede che intercedette a mio favore. Nella lettera c’era scritto che avrei restituito il prestito, senza interessi. Me lo impedì la giustizia, facendomi fallire.”
Fonte: Tvzap