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Musica, otto nuovi sound da non perdere

Che c’è di nuovo da ascoltare? Ecco otto risposte alla più spontanea delle domande. Solo alcuni esempi del sound dei primi decenni del 21mo secolo. MAC DeMARCO – Live Full Concert 2019 – Una presenza obbligata, dal momento che il musicista canadese di origine italiane, è uno dei divi assoluti della nuova scena indie. Un cultore del pop dall’aria perennemente sgangherata, un elegante creatore di atmosfere che ha un sound così personale da aver inventato una definizione per il suo stile: “jizz-jazz”. Aveva fatto pensare a un nuovo Jonathan Ritchman (uno dei suoi idoli dichiarati) ma poi, anche con qualche down, ha preso una strada tutta sua dove qualche volta in controluce appare la sagoma di John Lennon. Il suo ultimo album “Here Comes The Cowboy” è tra le cose migliori della sua carriera. Dal vivo DeMarco rinuncia alle atmosfere soniche dei suoi lavori in studio a vantaggio di una coinvolgente semplicità pop. JUNGLE – LIVE IN LA CIGALE PARIS – Un collettivo fondato da due soul maniacs londinesi, Tom Mc Farland e Josh Lloyd Watson, due amici d’infanzia che sembrano i figli della Cool Generation British anni ’90 e dell’Acid Jazz e che puntano su una musica che combina elettronica e strumenti tradizionali. Il progetto si basa su una costante collaborazione con nomi di spicco della nuov a scena Soul internazionale e sull’amore per le performance live. I brani dei Jungle compaiono spesso nelle serie tv, vengono scelti per i giochi da consolle e per la pubblicità. Insomma un gruppo molto Cool. SPOON – @Brooklyn Steel – Sono il progetto di Britt Daniel e Jim Eno e hanno una storia che parte dagli anni ’90 e che oggi li ha consegnato lo status di cult band dell’indie. Un fenomeno del quale in Italia non si colgono le proporzioni ma che negli States ha un impatto costante, basta pensare al successo dell’album “Ga Ga Ga Ga Ga”. ” Gli Spoon sono partiti dalla lezione dei Pixies per poi seguire una lunga evoluzione che ingloba le influenze più svariate, dal kraut rock ai Rolling Stones, dai Television ai Beatles per dare qualche punto di riferimento. LIAM HAYES – Americano, si è fatto conoscere con il nome d’arte Plush. Un apostolo del pop più complesso e raffinato che nasce dai Beatles e si diffonde attraverso gente come Todd Rundgren, Andy Patridge (Xtc), Paddy McAloon (Prefab Sprout), Jimmy Webb per capirsi. Un personaggio un po’ fuori dal tempo Hayes che ha alle spalle un gioiello come “Fed” quando era ancora Plush. Il suo ultimo lavoro, “Mirage Garage”, è uscito nel 2018 solo in cassetta poi in seguito alla rivolta dei fan ripubblicato su vinile (si trova su Youtube). Questo la dice lunga sul rapporto che c’è tra questo dispensatore di squisitezze pop. TREVOR SOMETHING – Un artista americano che nasconde la sua vera identità dietro questo nome d’arte e che è nel decennio scorso è stato alla testa del revival synthwave. Un approccio all’elettronica che punta più sull’atmosfera che sul groove, un clima avvolgente ma non monocorde, ricco di echi rock frutto di un lavoro tutt’altro che banale sulle fonti che lo porta a non rimanere prigioniero di facili stilemi. TAME IMPALA – LIVE AT COACHELLA 2019 – I Tame Impala in realtà sono il progetto di Kevin Parker, una star alternativa, coccolatissimo da gente come Lady Gaga o Kanye West, ormai considerato come uno dei riferimenti assoluti del sound rock pop indie. Un nome assolutamente hipster che sa coinvolgere i nostalgici della psichedelia e degli anni ’70 senza scontentare chi balla con i Daft Punk. Il tutto avvolto nell’allure dell’artista solitario, capace di creare atmosfere che nel mondo prima del Covid 19 lo avevano portato ad essere headliner in alcuni dei festival più importanti e prestigiosi. CHICANO BATMAN – LIVE AT DAYTROTTER – Quattro ragazzi di Los Angeles che già dal nome geniale denunciano le loro origini. Una delle band migliori degli ultimi anni nel combinare influenze latine, rock e funk, ma senza dimenticare grandi maestri come Caetano Veloso e il Tropicalismo o Curtis Mayfield. Non è un caso che siano stati notati da Jack White che li ha voluti come opening act del suo Lazzaretto Tour del 2015. Grande feeling, abilità strumentale e vocale, una chiara vocazione all’entertainement e al piacere di fondere insieme ingredienti diversi, come nei menù più attraenti. TANK AND THE BANGAS – Una band nuovissima, una delle novità più piacevoli della Black Music. Quest’anno hanno avuto una nomination al Grammy per la categoria New Artist. A mettere insieme la band è stata Tarriona “Tank” Ball, una ragazza di New Orleans che si è messa in luce nella gare di slam poetry. In questo ambiente ha incontrato gli altri componenti di questo ensemble che ha suscitato l’entusiasmo di Trey Anastasio dei Phish e che nel 2017 ha vinto il Tiny Desk Contest. Una splendida interazione all’interno del gruppo insieme al talento poetico di Tank e all’originalità con cui riescono a rileggere la musica Black sono i punti di forza di Tank and the Bangas.
   

Fonte: Ansa

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