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40 anni festival Filmmaker,Wiseman e Jia Zhangke per il 2020

(ANSA) – ROMA, 13 NOV – Filmmaker compie 40 anni. Il festival
dedicato al cinema documentario e di ricerca, luogo di scoperta
e osservatorio privilegiato di nuovi autori e nuovi linguaggi,
torna dal 27 novembre al 6 dicembre con un’edizione speciale,
interamente disponibile in streaming su MYmovies. Sette le
sezioni in programma (Concorso Internazionale, Concorso
Prospettive, Fuori Concorso, Fuori Formato, Moderns, Teatro
sconfinato, Corrispondenze) per un totale di oltre 60 film
provenienti da 20 paesi. Ecco alcune anticipazioni: Due maestri
fuori concorso: Frederick Wiseman, tra i massimi cineasti
viventi, già vincitore del Leone d’oro e dell’Oscar alla
carriera, che con il suo ultimo, come sempre fluviale, City
Hall, entra nel municipio di Boston per raccontare l’importanza
delle istituzioni democratiche americane messe in pericolo dalla
presidenza Trump, contrapposta al discorso politico del sindaco
democratico Martin Walsh; e un altro Leone d’oro, Jia Zhangke
(Still Life; Il tocco del peccato), che in Swimming Out Till the
Sea Turns Blue ripercorre in diciotto capitoli la storia della
Cina, intrecciando letteratura (con le opere di Jia Pingwa, Yu
Hua, Liang Hong, Ma Feng) e cinema, e affermando la forza della
parola come strumento per tramandare la memoria del Paese alle
generazioni future.
    Si conferma, l’attenzione per il cinema italiano, sin dal film
di apertura, Guerra e pace, già applaudito alla Mostra di
Venezia e prossimamente con Istituto Luce Cinecittà, che segna
il ritorno al festival di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.
    Infine, la pandemia con gli sguardi di alcuni giovani e
giovanissimi: da Filippo Romanengo (studente della Civica Scuola
di Cinema Luchino Visconti), che in Quadri dalla quarantena
racconta quattro studenti di cinema che, tra Milano, Reggio
Emilia e Padova, cercano di mettere in scena ciò che sta
accadendo intorno a loro, a Sofia Di Fina (allieva
dell’Accademia di Belle Arti di Brera), che in Restate a casa
osserva lo spettacolo di una Palermo inedita; fino ad Astrid
Ardenti (laureata a Brera e ora alla Civica), che in Il tempo si
distingue tra le tue mani si rivolge in forma di lettera alla
nonna, 97 candeline e l’attesa di incontrarsi ancora e
stringersi di nuovo le mani. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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