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A Hollywood la raccolta di costumi di Debbie Reynolds

(ANSA) – NEW YORK, 18 NOV – Troveranno degno spazio al nuovo
Museo degli Oscar i costumi di scena dell’epoca d’oro di
Hollywood collezionati con pazienza per cinquant’anni da Debbie
Reynolds. Dal 1970 fino alla morte quattro anni fa la star di “Singin’ in the Rain” aveva cercato senza successo di convincere
l’Academy ad aiutarla a conservare la raccolta di abiti
indossati sul set da dive come Liz Taylor e Judy Garland, ma per
cinque volte aveva incassato rifiuti.
    Le cose stanno per cambiare e l’Academy di recente si è
presentata da Todd Fisher, figlio e unico erede dell’attrice,
con il cappello in mano. “Mia madre non ha mai avuto rancori.
    Non avrebbe mai voluto che ne avessi io, solo perché ricordo
tutte le occasioni mancate”, ha detto Todd al New York Times.
    Afflitta dai debiti e nel disinteresse dei suoi ex colleghi,
Debbie era stata costretta a mettere all’asta nel corso degli
anni cimeli iconici come l’abito bianco plissettato che si
alzava al soffio dell’aria proveniente da una grata della
metropolitana: indossato da Marilyn Monroe in “Quando la moglie
è in vacanza”, passò di mano per 4,6 milioni di dollari. Altri
pezzi unici come la tunica di Charlton Heston in “Ben Hur”, la
chitarra suonata da Julie Andrews in “Tutti Assieme
Appassionatamente” e ogni cappello indossato da Vivien Leigh in “Via col Vento” erano stati venduti nel corso degli anni a
collezionisti anonimi.
    La Reynolds è morta quattro anni fa il giorno dopo della
figlia Carrie Fisher, l’amata Principessa Leila di “Guerre
Stellari”. Con un nuovo museo da 482 milioni di dollari che
dovrebbe aprire a fine aprile, l’Academy è finalmente venuta a
Canossa. “Ci sono ancora pezzi straordinari”, ha detto al Times
il direttore del museo Bill Kramer dopo aver avvicinato Fisher
con l’idea di di dedicare alla memoria della madre lo studio di
restauro del museo. Da cosa nasce cosa: Todd si è detto aperto a
prestare al museo pezzi della collezione. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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