Arene e drive-in, l’estate del cinema formato maxi
Se durante il lockdown ci siamo abituati al piccolo schermo della tv per vedere i film (diciamo pure piccolissimo se è un pc o micro se è uno smartphone) e cominciamo con qualche riluttanza a frequentare il grande schermo della sala cinematografica, con tutte le note difficoltà della fase 3, ecco che uno schermo grandissimo potrà nutrirci di quella voglia di cinema da irriducibili fanatici della settima arte. Lo schermo gigante in riva al mare, nel cortile di un palazzo, nel piazzale cittadino: le arene estive (non quelle a titolo gratuito su cui è in corso una battaglia tra associazioni e distribuzioni con l’intervento dell’Antitrust) sono nell’annata azzoppata dalla pandemia una ciambella di salvataggio, per spettatori e per intraprendenti esercenti.
Ci sono sempre state, seppure con alterne fortune, in un passato glorioso consentivano la visione in anteprima di futuri blockbuster di stagione, ma questa volta tornano prepotentemente di moda, opportunità da rispolverare in tempi di covid. “Ad oggi sono 250 e se ne stanno aggiungendo ogni giorno” dice all’ANSA il presidente degli esercenti (Anec) Mario Lorini, un numero inatteso che però vorrà pure dirci qualcosa. E, anche se ovviamente di nicchia e per un’esperienza diversa, sono tornati in auge persino i drive-in, le proiezioni su grande schermo da seguire ciascuno nella propria automobile: una fotografia sbiadita e vintage che in quest’estate ci consola e ci catapulta in atmosfere alla Happy Days, American Griffiti e Grease o ad estate antiche degli anni ’60 e ’70.
Arene e drive-in non faranno grandi numeri, è ovvio, come pure le sale al chiuso, 300 al momento dice Lorini, “degli eroici e coraggiosi” come chiama lui i gestori e proprietari. In questa estate che doveva essere la seconda dei cinema aperti, con il progetto di promozione Moviement dopo il felice esordio di un anno fa, si fanno i conti con l’imprevisto del coronavirus. Imprevisto che pesa ancora e rende la situazione del mercato fluida, perché i titoli attesi per la ripartenza continuano in parte a slittare: il famoso Tenet di Christopher Nolan (speriamo sia bello davvero, viste le speranze cui tutti ripongono sul film da mesi) slittato al 12 agosto (da fine luglio) e programmato in Italia dal 26 agosto ne è l’esempio, come pure Mulan, atteso live action slittato in patria dal 24 luglio al 21 agosto (e in Italia?).
Dunque si lavora con i titoli disponibili: ossia quelli di una stagione finita a febbraio. Nelle arene e nei drive in si recuperano Parasite, I Miserabili, Pinocchio di Garrone, Favolacce dei gemelli d’Innocenzo, persino il tarantiniano C’era una volta a Hollywood (DiCaprio-Pitt su grandissimo schermo valgono il ticket), più a Ferragosto la due giorni di anteprima di Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti con Elio Germano e Gli anni più belli di Gabriele Muccino.
La lista delle arene è lunghissima come si diceva e in tutta Italia: da quella del Nuovo Sacher di Moretti a Trastevere (dove c’è in programma la rassegna Rendez Vous con i migliori titoli del nuovo cinema francese) all’AriAnteo di Milano, Monza e Treviglio, dal Chiardiluna a Firenze all’Adua di Catania, da Villa Bottini a Lucca all’Adriano Studios di Ferrero in Via Tiburtina a Roma, al CineVillage di Parco Talenti che con 900 posti è l’arena più grande di Roma, per fare solo qualche esempio.
Quanto ai drive in, promette una visione con la brezza marina il cinema che Giuseppe Ciotoli coraggiosamente sta per aprire dal 4 luglio a Ostia: il Cineland che con la capienza di 485 auto e 60mila metri quadrati sarà il drive-in più grande d’Europa. A Roma c’è anche quello nei Cinecittà studios, mentre a Milano, apriprista della rinascita, c’è il Bovisa con atmosfera vintage ma proiettori ultima generazione, quello storico di Pozzuoli e sono in programma anche a Viareggio. Nelle arene andranno anche i bellissimi film selezionati dall’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello con serate speciali dal 1 luglio al 31 agosto, partecipando così a Moviement Village, il progetto nazionale che vuole favorire un ritorno al consumo di contenuti sul grande schermo.