creazioni-siti-web-roma

NonSoloGossip

Curiosità, news e tanto altro dalla tv al web

Bill Murray, 70 anni del comico senza sorriso

Auguri a William James (detto Bill) Murray che il 21 settembre compie 70 anni. “Però quel ragazzo ne ha fatta di strada” si potrebbe dire con Celentano: nato a Evanston nell’Illinois, quinto di nove figli, rimasto orfano a 17 anni, studente indisciplinato e cacciato dall’università di Denver per uso di marijuana, Bill Murray arriva fare l’attore quasi per disperazione.

La sua fortuna cambia quando incrocia John Belushi che lo trascina nella folle avventura del “National Lampoon Radio Hour” di New York City . E’il 1974 e tre anni dopo segue Belushi alla NBC dove decolla lo show “Saturday Night Live”. Nel ’79 Ivan Reitman gli offre la grande occasione con “Polpette” in cui fa il capo-scout Tripper, ideatore di micidiali scherzi ai danni delle squadre avversarie. Cinque anni dopo si ritrovarono per “Ghostbusters in cui Bill Murray rimpiazzò John Belushi morto poco prima.

Caratteriale e insicuro come capita spesso ai grandi comici, Bill ha cercato di disintossicarsi dal cinema e ritrovandosi sui piccoli palcoscenici dell’off Broadway ma nel 1993 è un altro amico a lucidarne il talento: con “Ricomincio da capo” di Harold Ramis il pubblico si accorge di lui e il film diventa un oggetto di culto. Come del resto succederà dieci anni dopo con “Lost in translation” di Sophia Coppola. Nel frattempo però l’attore è diventato l’alter ego del talento emergente degli anni ’90: in ogni film di Wes Anderson. Purtroppo alla consacrazione artistica che lo porta ad essere uno dei più ricercati attori del nuovo millennio non corrisponde la serenità personale.

Frances McDormand lo introduce nel clan dei Cohen (e lui riconoscente arriverà in bus a Roma per festeggiare l’amica alla Festa del Cinema); Wes Anderson lo chiama per l’ancora inedito “The French Dispatch”, Sophia Coppola per “On the Rocks”, Jason Reitman (il figlio di Ivan) per la rimpatriata di “Ghostbusters:Legacy” atteso per il prossimo anno. Insomma, se non fosse per quel maledetto carattere, talvolta troppo sensibile e divorato dall’ansia, il compleanno di Bill Murray sarebbe un’occasione felice. Certo lo è per i suoi ammiratori che sanno di poter contare su un talento ancora capace di mille sorprese.
   

Fonte: Ansa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *