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Cresto-Dina, da Wildfire a Servillo – Rohrwacher

(ANSA) – ROMA, 20 SET – Una cittadina sul confine del nord
Irlanda è il teatro, in piena Brexit, del nuovo incontro fra due
sorelle in Wildfire, opera prima di Cathy Brady, che ha
conquistato la critica al Toronto Film Festival. E’ prodotta da
Tempesta Uk la società di produzione ‘brit’ di Carlo
Cresto-Dina, che con Tempesta in Italia da anni, realizza i
progetti di autrici e autori di grande talento come Alice
Rohrwacher (ora in scrittura del prossimo film) e Leonardo Di
Costanzo, in fase di pre-produzione per Dall’interno (primo ciak
il 9 novembre), film ambientato in carcere, Con Toni Servillo,
Silvio Orlando e Alba Rohrwacher.
    In Wildfire il racconto si concentra sulla pressione emotiva
che esplode quando Lauren (Nora-Jane Noone), che scandisce la
sua vita tra routine, un amore senza scosse e fabbrica,
riaccoglie la sorella Kelly (Nika McGuigan, morta
improvvisamente poco dopo la fine delle riprese, per un tumore a
soli 33 anni), umorale e imprevedibile, sparita a lungo senza
dare notizie.
    “Avevo visto i corti di Cathy e mi erano piaciuti molto –
spiega Cresto-Dina all’ANSA – ci siamo parlati e lei ha toccato
tutti i tasti che mi fanno entusiasmare e subito buttare su un
progetto”.
    Ora Wildfire andrà al Festival di Londra e in Italia “siamo
in trattative con un paio di Festival. Poi vedremo per la
distribuzione”. Tempesta sta anche lavorando sul nuovo film di
Leonardo Di Costanzo, Dall’interno, con Toni Servillo, Alba
Rohrwacher e Silvio Orlando, ambientato in un carcere: “Succede qualcosa che rimescola molto le carte e i ruoli” dice.
    In questi tempi “mettere su dei set è un po’ un percorso ad
ostacoli, ma stiamo andando bene. La temperatura di ansietà di
Leonardo di Costanzo è altissima, il che è sempre un ottimo
segnale per i suoi film”. Tra le nuove produzioni c’è anche
l’opera prima di Michela Cescon, Occhi blu con Valeria Golino e
come coproduzione minoritaria, il nuovo film del cineasta
emergente israeliano Matan Yair.
    Come va avanti il lavoro durante la pandemia? “C’è il
problema di capire cosa sarà della sala” ma “io sono ottimista,
penso ne usciremo tutti, in generale, più forti e più bravi”.
    (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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