Di corsa nei parchi, gli italiani? Un popolo di runner nella Fase 2
Dai più improvvisati ai più esperti, dai dilettanti ai professionisti. Gli italiani si riscoprono popolo di runner nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Tra i sentieri dei parchi o i sampietrini dei centri storici, in moltissimi hanno deciso di approfittare dell’allentamento delle restrizioni per mettersi in moto. Scarpette e tenute più o meno tecniche, si sono riversati nelle ville riaperte al pubblico o per le strade della propria città. Ma non sono mancate le corsette sotto il sole sui lungomare, dall’Adriatico al Tirreno. I parchi hanno riaperto i battenti un po’ in tutta Italia, offrendo la possibilità di fare attività motoria anche lontano dalla propria abitazione, come previsto dalle nuove norme contenute nel Dpcm del premier Conte. A Roma, nonostante l’erba ancora alta un po’ ovunque, le storiche ville sono state invase da runner, da Villa Doria Pamphili a Villa Ada, passando per la centralissima Villa Borghese o per l’ovale del Circo Massimo. Ma c’è anche chi ha preferito godere delle bellezze del centro storico in un inusuale allenamento in solitaria per via del Corso o sulla scalinata di Trinità dei Monti.
Tanti al parco in tutte le regioni d’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Liguria alla Campania. A popolare i polmoni verdi anche tante famiglie con bambini, tornati finalmente a correre e divertirsi tra prati e alberi. Sigillati con i nastri della polizia locale gli accessi alle aree gioco, che restano ancora vietate per evitare assembramenti. Pochi, e discreti, i controlli delle forze dell’ordine, mentre qualche bar e chiosco prova a riaprire con cibo e bevande d’asporto. “Piano piano cominciamo a rivedere la luce”, ammette un barista a Villa Ada, mentre serve una cliente che addenta il suo primo gelato stagionale. Restano deserte, invece, le spiagge se non nei luoghi dove è stato consentito passeggiare lungo la battigia, come a San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Sono tornati ad affollare il lungomare i riminesi, mentre sulla spiaggia proseguono i lavori di camion e ruspe nella speranza che la stagione estiva possa cominciare quanto prima. “Oggi sa di ritorno a casa”, racconta una giovane riminese, Lucrezia, che aspetta di poter affondare i piedi nella sabbia. “Ma già annusare l’aria del mare – ammette – fa stare meglio”. In Versilia, 350 stabilimenti balneari hanno aperto per un’ora per protestare simbolicamente contro la mancata possibilità di ricominciare a lavorare. A Lignano Sabbiadoro, invece, l’accesso alla spiaggia sarà consentito solo il 17 maggio. In bicicletta o a piedi, sono stati in tanti a riversarsi anche sul lungomare di Ostia, mentre le spiagge sono rimaste deserte, nonostante qualche intrepido runner. I controlli si sono limitati alle pattuglie in moto e ad un paio di posti di blocco dei vigili urbani agli accessi al mare di Roma. Tra una corsa e una passeggiata, il primo giorno della fase 2 si rivela una “boccata d’ossigeno” per gli italiani che, fuori di casa, hanno riscoperto anche il piacere di una corsetta per tenersi in forma