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Il concorso, un Natale tra femminismo e sorellanza

(ANSA) – ROMA, 20 DIC – “Ci sono due lati per ogni cosa, ora
giratevi!”, così un elegante conduttore, con evidente ironia,
invitava le belle concorrenti a mostrare il lato b in un teatro
stracolmo di persone. Era Miss Mondo 1970. Questa forse la scena
più forte de IL CONCORSO che mostra l’anima più autentica del
femminismo anni Settanta, un femminismo militante, rumoroso e
per certi versi da rimpiangere.
    Firmato da Philippa Lowthorpe, già regista della serie The
Crown, e interpretato dall’algida attrice londinese Keira
Knightley il film Bim – dal 25 al 27 dicembre sui circuiti di
sale digitali MioCinema e #iorestoinSALA e, da gennaio, in
Premium Video on Demand – racconta puntualmente quello che
accadde a Londra con la protesta organizzata dal Movimento di
Liberazione delle Donne britannico durante lo svolgimento della
cerimonia di incoronazione di Miss Mondo 1970. Una serata che si annunciava indimenticabile seguita, come era, in mondovisione da oltre cento milioni di spettatori. Una
vetrina comunque perfetta per una protesta essendo di fatto il
programma televisivo più seguito in mondovisione. Qui, il 20
novembre, una squadra di attiviste pasionarie, a cui aderisce
anche la più borghese e aspirante accademica, Sally Alexander
(Knightley), fa irruzione sul palcoscenico del Royal Albert Hall
interrompendo la diretta e facendo intervenire subito la
polizia.
    Un’edizione comunque storica quella di quell’anno anche per un
altro motivo: fu infatti incoronata allora per la prima volta
una Miss Mondo di colore. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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