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Italia finalista a 16 days 16 films, contro violenza donne

(ANSA) – ROMA, 23 NOV – C’è anche l’Italia con due opere in
concorso: “Reshma” della regista romana Livia Alcalde, una
produzione italo-americana ispirata alla storia vera della
ragazza indiana Reshma Qureshi, sopravvissuta a un brutale
attacco con l’acido e divenuta modella e attivista per i diritti
umani e “Il tempo e i giorni” (Time & days) di Alessia Buiatti,
che indaga il tema della violenza vista con gli occhi dei
bambini con un corto ambientato a Lio Piccolo nella Laguna
Veneta in 16 DAYS 16 FILMS, il concorso di cortometraggi
dedicato alle cineaste e ai film in grado di esplorare,
suscitare emozione o informare sulle diverse forme di violenza
contro le donne. Ispirata alla campagna 16 Giorni di Attivismo Contro la Violenza
di Genere di UN Women, l’iniziativa, prodotta da Modern Films e
Fondazione Kering, si svolgerà online dal 25 Novembre al 10
Dicembre, tra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione
della Violenza Contro le Donne e la Giornata Internazionale dei
Diritti Umani.
    16 cortometraggi finalisti sono stati selezionati tra le 350
opere ricevute da Regno Unito e Irlanda, Francia, Italia e per
la prima volta anche da Messico e Stati Uniti.
    La giuria indipendente di quest’anno include l’attrice italiana
Jasmine Trinca (Fortunata); la produttrice Barbara Broccoli
(James Bond); l’attrice e filantropa Ashley Judd, l’attivista
sociale e psicoterapeuta Dr. Leyla Hussein; la produttrice e
scrittrice Joy Gharoro-Akpojotor (Blue Story); l’attrice Stacy
Martin (Nymphomaniac); l’attrice e produttrice Julie Gayet
(Raw); l’attrice Anna Friel (Marcella); l’attrice e intimacy
coordinator Teniece Divya Johnson (West Side Story); la regista
Phyllida Lloyd (The Iron Lady); la giornalista e autrice Terri
White; la regista Sarah Gavron (Rocks); la sceneggiatrice Abi
Morgan (Suffragette); la regista e attrice Tamara Yazbek Bernal
(After Lucia); la giornalista Chiara Tronville; il CEO di
Promoundo Gary Barker; la direttrice esecutiva di Fondazione
Kering Céline Bonnaire e la Responsabile Partnership di UK Says
No More Sarah D’Angelis. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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