L’Academy medita il rinvio degli Oscar
In un mondo dello spettacolo radicalmente cambiato dalla pandemia da coronavirus, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences sta seriamente valutando la possibilità di rinviare la serata degli Oscar. La “notte delle stelle” e’ tuttora in calendario per il 28 febbraio, ma le molte incertezze legate all’andamento dell’epidemia stanno inducendo a ripensamenti, scrive in esclusiva Variety citando molteplici fonti.
Non ci sono ancora piani concreti, hanno detto le fonti parlando protette dall’anonimato con la ‘bibbia’ dell’entertainment, “ma è probabile che la cerimonia sarà rinviata”, ha detto una persona a conoscenza del dibattito interno, precisando che tutti i particolari, tra cui possibili nuove date, non sono stati ancora esaminati a fondo e proposti formalmente. Quando in aprile aveva annunciato nuove regole temporanee per le candidature agli Oscar 2021, il presidente dell’Academy David Rubin aveva detto a “Variety” che era troppo presto per sapere come la serata sarebbe cambiata alla luce dell’epidemia.
“E’ impossibile prevedere oggi quale sarà il panorama. Sappiamo che vogliamo celebrare i film, ma non sappiamo ancora bene in che forma”. Non è solo una questione di sicurezza per le migliaia di divi che ogni anno in febbraio affollano il Dolby Theater per la cerimonia trasmessa in diretta sulla Abc, un affare da decine di milioni di dollari per l’Academy. Red carpet a parte, la notte delle stelle potrebbe in realtà andare avanti come previsto anche a sala vuota, seppure a discapito dell’effetto su un’audience da anni sempre più bassa. Un altro problema, e questo più di sostanza, è che, incognite sull’andamento del virus a parte, solo pochi film con la stoffa degli Oscar sono usciti finora, mentre altre produzioni sono finite in limbo per l’impossibilità di girare in condizioni di sicurezza. Rinviare la serata degli Oscar avrebbe senso, a meno di non voler vedere pellicole come “Birds of Prey” e “Bad Boys for Life” finire testa a testa senza altri concorrenti nella gara per il miglior film. Intanto, con rare eccezioni, da metà marzo i cinema negli Usa e in gran parte del resto del mondo sono chiusi inducendo gli studi a spostare online i piani di distribuzione.
L’Academy, che finora era stata irremovibile, ha allentato le regole per l’ammissibilità delle candidature, ma il trend potrebbe essere destinato a durare. Oggi sempre Variety ha rivelato che uno stupefacente 70 per cento degli spettatori Usa dà il benvenuto al pay-per-view e allo streaming: meglio sul divano di casa che nelle sale, a rischio della salute.