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Le ferite degli anni di piombo ancora aperte

(ANSA) – ROMA, 23 NOV – Casalinghe femministe molto
arrabbiate, un aspirante manager, studenti dell’una e
dell’altra parte e un poliziotto. Tutte persone comuni, uomini,
donne, ragazzi che si sono trovati solo per un attimo sotto i
riflettori della storia. Questi gli ‘anni di piombo’ raccontati
da Monica Repetto in 1974 1979 LE NOSTRE FERITE passato al Torino Film Festival.
    Prodotto da Deriva Film il docu – a cui ha collaborato Luca
Tarantelli , figlio dell’economista Ezio ucciso dalle Br nell’85
– è insomma una sorta di antologia di persone ‘normali’,
sopravvissute al terrorismo. Ferite ancora aperte e mai davvero
rimarginate, portate alla luce attraverso repertori familiari in
Super8, archivi e, soprattutto, con le testimonianze dirette dei
protagonisti di questi fatti di cronaca.
    Scorrono le immagini di Luigi del collettivo universitario di
Medicina di Roma e di Francesco studente del liceo Augusto che
vengono feriti entrambi a distanza di pochi giorni dai
neofascisti nel 1974. C’è poi il caso di Annunziata Miolli,
detta Nunni, oggi novantenne che il 9 gennaio 1979 mentre
parlava a Radio Città Futura fu ferita, insieme ad altre quattro
donne, da una bomba molotov lanciata da un commando dei Nuclei
armati rivoluzionari. Una vera pasionaria Nunni che rimpiange
quegli anni: «Era un momento magico, è finito».
    Vincenzo Ammirata è invece un poliziotto del sud, unico
scampato a un conflitto a fuoco con i brigatisti rossi a Piazza
Nicosia, mentre Renzo è un bancario colpito insieme ad altri
nell’unico attacco compiuto da Prima Linea contro una scuola.
    «Per acerbi limiti d’età – dichiara la regista Monica Repetto
– non ho fatto in tempo a vivere quegli anni. Non sono una ex
del ’68. Sono nata nel 1965 in una famiglia in cui la politica
era un film in bianco e nero con Don Camillo e Peppone. Non sono
neppure una ex del ’77. Volevo solo rendere più nitido il
passato degli altri quando noi non eravamo presenti”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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