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Liliana Cavani, il mio nuovo film sul tempo

(ANSA) – ROMA, DEC 1 – “La sceneggiatura è pronta da due
mesi, ora cominciamo ad entrare nella fase di preparazione, io
spero di essere sul set a primavera”: Liliana Cavani, classe
1933, tenace, appassionata, lucida osservatrice della realtà,
parla all’ANSA con speranza del progetto cui ha lavorato e che
la riporterà sul set dopo tanti anni. “E’ una riflessione sul
tempo, un concetto difficile da definire, che appartiene al
vissuto di tutti noi e che però ha leggi fisiche, matematiche.
    Mi hanno affascinato i libri di Carlo Rovelli, L’ordine del
tempo in particolare, ci siamo conosciuti anche abbastanza
casualmente, abbiamo dialogato a lungo e ne è nata l’idea di un
film ispirato ai suoi libri e la sceneggiatura è firmata anche
da lui. Lo produce la Colorado film”.
    La riflessione sul tempo che la Cavani conta di trasporre in
un film di finzione arriva in un momento di grande riscoperta
del lavoro di questa cineasta, cui Rai Storia ha dedicato un
lungo ciclo, 10 puntate, ‘La Tv di Liliana Cavani. Un romanzo di
formazione’, che ha fatto conoscere alle nuove generazioni di
spettatori o rivedere alla vecchia platea opere che sono dei
capolavori del documentario, film-inchiesta che sono documenti
storici realizzati soprattutto in un’epoca, la tv di Bernabei,
che storicamente ha contribuito all’alfabetizzazione del Paese e
alla sua ricostruzione per tutti gli anni ’60. Un’esperienza per
l’allora giovane regista Cavani che ha segnato la sua vita
artistica. Un “romanzo di formazione” che Rai Cultura, con la
collaborazione di Rai Teche, ha ricostruito nel ciclo di dieci
puntate, firmato da Massimo Bernardini, Alessandra Bisegna, Sara
Chiaretti, Giovanni de Luna che si conclude domani mercoledì 2
dicembre alle 21 su Rai Storia con Francesco (1966).
    Francesco fu il suo ultimo lavoro Rai, poi la sua carriera
cinematografica, Il portiere di notte, La pelle, ancora
Francesco, oggi con la tv in che rapporti è? “Alti e bassi, la
guardo ma di tanto in tanto, non sto attaccata allo schermo per
quanto si trovi ormai di tutto, anche il buon cinema, ma a me
piace andare in sala, sono una spettatrice appassionata e non
vedo l’ora che le sale riaprano per tornarci”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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