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Mai per sempre, una storia sui nostri lati oscuri

(ANSA) – ROMA, 22 SET – Una storia popolare come tante in una
periferia napoletana senza camorra e, solo alla fine, un pizzico
di ordinaria tragedia. MAI PER SEMPRE di Fabio Massa è così, un
film – in sala da giovedì in 50 copie con Goccia Film – un po’
marziano, anomalo, una sorta di sceneggiata dai toni leggeri con
tanto di cattivi e buoni che si confondono gli uni con gli
altri.
    Protagonista Luca (Interpretato dallo stesso regista) ragazzo
napoletano di famiglia benestante che pur di costruirsi una vita
normale e avere un lavoro onesto dalla sua città si trasferisce
in Puglia dove apre un’officina meccanica con il suo miglior
amico Antonio (Emiliano De Martino) e si innamora di Maria
(Yuliya Mayarchuk), una ragazza ucraina con la quale vuole tanto
farsi una famiglia.
    Tutto sembra andare per il meglio fino quando la dolce ed
affidabile Maria si trova costretta a fare i conti con il suo
passato che veste i panni di Livio (Massimiliano Rossi), un
balordo tornato in paese.
    Ma il dramma, quello vero, arriva anche per Silvana
(Cristina Donadio), madre di Luca, una donna legata da tempo a
Saverio (Gianni Parisi), avvocato che ha preso il posto del
marito dopo che lui le ha fatto violenza.
    Spiega oggi a Roma il regista, già autore, tra l’altro di ‘Aeffetto Domino’, sul pubblico a cui si rivolge: “In questo
film più che la camorra c’è un sottobosco malavitoso, una sorta
di fango, di negatività, tutte cose che convivono insieme a
emozioni tradizionali, come l’amicizia e l’amore. Credo che in
questo senso la storia di ‘Mai per sempre’ sia per un pubblico a
360 gradi. Insomma – aggiunge – credo che questo film abbia un
target a tutto tondo senza una connotazione precisa”.
    E ancora Fabio Massa: “Mi interessava soprattutto indagare su
tutte le sfaccettature del tradimento e dell’abbandono. Da lì e
nata una storia che prende le distanze dai luoghi comuni e cerca
di approfondire i lati oscuri di ognuno di noi. Non era nostra
intenzione parlare di camorra, infatti non lo abbiamo fatto, ma
non abbiamo potuto evitare di toccare alcuni argomenti come la
corruzione, come si intuisce nella figura dell’avvocato
Saverio”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

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