creazioni-siti-web-roma

NonSoloGossip

Curiosità, news e tanto altro dalla tv al web

Peninsula, pandemia zombie tra barbarie e speranza

(di Francesca Pierleoni) (ANSA) – ROMA, 22 OTT – Quattro anni dopo l’esplosione della
pandemia zombie raccontata in A Train to Busan, il regista
sudcoreano Yeon Sang-Ho torna a esplorare il tema, non con un
sequel, ma con un nuovo capitolo ambientato nello stesso
universo, narrativo. Peninsula, già entrato nella selezione di
Cannes 2020, campione d’incassi estivo in patria e in selezione
ufficiale della Festa del cinema di Roma. Il film che uscirà in
italia con Tucker Film, risulta particolarmente attuale, in un
mondo alle prese con l’emergenza covid. Tornano temi come
l’isolamento e il timore ‘dell’untore’ in un thriller horror
distopico/apocalittico dai ritmi adrenalinici, commedia nera e
un conto sostanzioso di vittime, zombie e non. La storia inizia
dall’ultima nave che parte, con a bordo pochi fortunati ancora
immuni dal virus (o così si crede), destinazione Hong Kong, da
una Sud Corea ormai devastata dagli zombie. Una tragedia a bordo
della nave segna Jung-seok (Gang Dong-won), e suo cognato, che
quattro anni dopo, stremati da una vita da ‘reietti’ a Hong
Kong, accettano di tornare clandestinamente in Sud Corea, per
recuperare un ‘tesoro’. In una Seoul ridotta a un cimitero di
corpi e macerie, si ritrovano contro orde di zombie, quasi
cieche di notte, ma sensibilissime ad ogni rumore. I nemici più
spietati però sono altri sopravvissuti alla pandemia, resi folli
e senza scrupoli dall’isolamento. Una squadra di ex militari,
che si costringe i ‘cani randagi ‘(umani sopravvissuti trovati
isolati) a spettacoli da gladiatori con i morti viventi.
    Non è però un mondo senza speranza: la incarna una famiglia
prevalentemente al femminile composta da due figlie e una madre
(Lee Jung-hyun), più il nonno ex soldato, che salvano Jung Seuk
e con lui provano a fuggire dal Paese.
    “Con Peninsula ho voluto raccontare la storia di persone
normali che vivono in una società razionale, moderna, e che
improvvisamente devono reagire di fronte a un nuovo mondo
avvolto da una barbarie che si oppone ai valori umani – spiega
il regista nelle note di produzione -. Ho trovato molto
interessante immaginare Seoul come uno spazio abbandonato,
apocalittico, isolato dal mondo”. (ANSA).
   

Fonte: Ansa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *