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Serena Rossi, il successo? Nulla è scontato

ROMA – E’ fra gli interpreti del film di chiusura della Mostra di Venezia, Lasciami andare di Stefano Mordini, thriller psicologico con Valeria Golino, Stefano Accorsi e Maya Sansa, ed ha rinnovato il sodalizio con i fratelli Manetti (Dopo Song ‘e Napule e Ammore e malavita) con l’attesissimo Diabolik. Serena Rossi, tornata nelle scorse settimane al Giffoni Film festival per incontrare i ragazzi, arriva nella nuova stagione con tanti nuovi progetti fra cinema e tv, dove sarà di nuovo protagonista su Rai1 con la serie Mina Settembre. In Lasciami andare, tratto dal romanzo “You Came Back” di Christopher Coake, l’attrice è Anita, cantante a Venezia in attesa di un figlio dal marito Marco (Accorsi). L’uomo che aveva perso il suo primogenito, avuto con la prima moglie Clara (Sansa), dovrà confrontarsi per una serie di misteriosi eventi, con i fantasmi del suo passato.

Per Mina Settembre, di cui sono ripartite le riprese a luglio dopo i mesi di stop per il lockdown, l’interprete di Io sono mia si cala nei panni di un’assistente sociale, sempre pronta a prendersi carico di tanti casi nel consultorio dove lavora, nel Rione Sanità di Napoli. Un ruolo “in cui tiro fuori tutta la mia napoletanità” spiega. La serie, diretta da Tiziana Aristarco, è nata da ‘Dodici rose a settembre’ di Maurizio Giovanni. Nel cast, fra gli altri, anche Giuseppe Zeno, Giorgio Pasotti, Marina Confalone e Nando Paone. “Io vivo a Roma da 11 anni – racconta – e mi era sempre capitato di tornare a Napoli solo per brevi periodi. Ora che ci sto da un bel po’ di mesi per le riprese sono ritornata alle mie radici, questo set in qualche modo mi ha fatto riappacificare con la mia città”. Nei compagni di avventura, che considera maestri”, come Marina Confalone, (“è un genio. Mi capita spesso di fermarmi ad ammirare quello che fa”), e Nando Paone, vede “rigore, preparazione, studio, generosità senza uguali, un rispetto immenso per il mestiere e per tutte le figure che lavorano sul set”. Gli stessi valori ricevuti dalla sua famiglia: “Da mio nonno, un contadino molisano, che si è trasferito per amore a Napoli, dove è diventato un piccolo imprenditore, ho imparato il rispetto per il lavoro, la parsimonia, l’avere rispetto per la natura, per gli altri e per il cibo. L’ultima cosa che mi ha detto prima di morire è stata ‘La tua integrità viene prima di tutto’. Sono arrivata a questo punto con le mie forze, non voglio che nessuno mi regali niente, né do niente per scontato”. Una filosofia che nei mesi di lockdown Serena Rossi ha reso tangibile, come coideatrice insieme al compagno Davide Devenuto (insieme hanno un bimbo, Diego), anche lui attore, conosciuto sul set di Un Posto al sole, il progetto benefico online Spesasospesa.org, piattaforma digitale per l’acquisto, la vendita e la donazione di generi alimentari di prima necessità: “In pochi mesi abbiamo raccolto 500 mila euro di donazioni”.

Tra i ruoli che non dimentica, c’è quello di Mia Martini nel film tv Io sono Mia: “Da parte mia all’inizio c’è stata paura, ma poi ha prevalso la voglia di gridare e raccontare la sua storia”. Tra i ricordi più belli, il primo incontro con Loredana Berté alla première a Milano: “Avevo la tachicardia, immaginavo che se non le fosse piaciuto me l’avrebbe detto davanti a tutti. Invece è venuta verso di me e mi ha abbracciato. Io sono scoppiata a piangere, ovviamente, e lei mi ha detto ‘si vede che le hai voluto molto bene’. E’ la cosa più bella che potesse dirmi sua sorella”. Tra gli obiettivi raggiunti, anche l’essere entrata nella famiglia Disney come voce italiana di Anna, nella saga di Frozen. Del nuovo capitolo, uscito nel 2019 si è molto parlato anche per la possibilità (poi non realizzata) che Elsa potesse essere la prima protagonista gay in un film animato della casa madre di Topolino: “Io vedo la vita a colori arcobaleno, non avrei nessun tipo di giudizio, sarei felice anche di questo messaggio sottolinea -, ma Elsa è una giovane donna libera, non è detto debba avere per forza qualcuno accanto per essere felice”. Un attore con cui amerebbe lavorare? “Pierfrancesco Favino, è un amico, siamo anche vicini di casa a Roma. E’ straordinario e diventa sempre più bravo”, risponde con i complimenti all’interprete di Padrenostro, appena premiato con la Coppa Volpi a Venezia.

Fonte: Ansa

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